“Abuso d’ufficio e falso”, è questa l’accusa a carico dei nove indagati della procura di Firenze nell’inchiesta sull’albergo di lusso che avrebbe dovuto sorgere al posto dell’edificio del convento di San Paolino.
Tra i nomi illustri delle nove persone coinvolte nel fattaccio urbanistico figurano Gianni Biagi, l’ex direttore dell’urbanistica e l’avvocato Francesco Brizzi.
Alla fine del 2003 la Cassa di risparmio di Firenze ha ceduto l’immobile alla Sanfrediano Srl che a sua volta, due settimane più tardi, lo girò alla S.Paolino Hotel & Resorts per dare il via alla costruzione di un albergo di lusso.
Per dare il via libera all’hotel, il Comune approvò una variante urbanistica, riclassificando l’edificio e variandone la destinazione d’uso, che era in parte residenziale. L’immobile da allora non ha subito modifiche e lavori.
Nell’edificio che ospitava il Banco dei Pegni della Cassa di Risparmio di Firenze, vuoto dal 2003, ormai ci sono solo porte e finestre sbarrate.
Sembra proprio che fin dall’inizio la procedura di costruzione non fosse compatibile con il territorio, una scelta urbanistica, secondo molti, dannosa per la città. Inoltre la procura ritiene che via Palazzuolo ricadesse in area satura di strutture alberghiera.