Ieri mattina, 19 dicembre 2011, si è svolto presso la Residenza Comunale di Riminiun incontro tra Amministrazione comunale e i rappresentanti delle associazioni riminesi rappresentative degli albergatori (Aia, Confesercenti, Confcommercio, Confindustria, Fiavet).
Il tema era quello sulle decisioni da prendere in merito all’imminente introduzione della tassa di soggiorno.
La tassa di soggiorno resta e resterà per molti anni un argomento caldo. Gli albergatori vivono negativamente la situazione e intravedono un futuro negativo per il settore turismo. A Rimini l’incontro sembra aver tolto qualche dubbio sulle modalità di applicazione della tassa.
Secondo gli amministratori comunali la tassa consentirà molti investimenti per migliorare il turismo della zona.
L’amministrazione comunale di Rimini spiega: “Il gettito dell’imposta consentirà importanti interventi migliorativi della qualità dell’offerta turistica della città coerenti sia con le indicazioni della bozza del regolamento attuativo del decreto legislativo 23/2011 sul “Federalismo municipale”, varato dal Consiglio dei Ministri che nei prossimi giorni sarà discusso nelle sedi competenti, sia con l’idea di città presente negli strumenti di programmazione locale dello sviluppo (Piano Strategico, Piano strutturale comunale) e nelle linee di mandato del Sindaco. In particolare gli ambiti di riferimento degli investimenti generati dal gettito della tassa riguardano il miglioramento degli asset turistici della destinazione e l’accoglienza turistica“.
Dopo l’incontro si è dedotto che la tassa è un sacrificio da compiere per dare la possibilità al Comune di rinnovare i servizi per i turisti. Un’applicazione equa, calcolata sulla base del periodo di soggiorno, dell’età, nonché applicata in modo progressivo tenendo conto del numero delle stelle delle strutture ricettive.
Inoltre ogni turista di Rimini riceverà un kit di benvenuto, e aderendo al “Club degli amici di Rimini” riceverà la “friend card” che consentirà di usufruire di numerosi servizi a valore aggiunto e facilitazioni per un valore reale non inferiore ai 60 euro.