Il disegno di legge Fornero per la riforma del mercato del lavoro sta suscitando qualche perplessità tra gli albergatori. Nel turismo è ovviamente discutibile il concetto del contratto obbligatorio a tempo indeterminato trattandosi di un settore in cui la prevalenza è evidentemente il contratto stagionale.
A comunicare la giusta preoccupazione sono stati i rappresentanti delle associazioni di categoria: la presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo e la presidente di Confindustria AICA (Associazione Italiana Compagnie Alberghiere) Elena David.
Secondo Colaiacovo le assunzioni a termine non andrebbero appesantite ulteriormente da costi maggiori in quanto fisiologicamente codesti contratti subiscono delle variazioni durante l’anno in conformità alle dinamiche del settore anno per anno.
Colaiacovo ha dichiarato: “L’incremento degli oneri amministrativi per l’assunzione dei lavoratori extra e la notevolissima riduzione dell’ambito di applicazione del lavoro intermittente, che costituisce, per il nostro settore, un importante strumento per fronteggiare le richieste di flessibilità del mercato e per poter assumere, attraverso una normativa certa e tutelata, i dipendenti”.
La David invece ha detto: “Dove sono le disposizioni in materia di politiche attive per il lavoro? Dove sono le risorse per formare quei dipendenti che purtroppo sono usciti dal mercato per effetto della crisi, molti dei quali hanno professionalità ed esperienze che potrebbero ben essere recuperate per il reinserimento nel ciclo produttivo?”.
Una questione che sarà ben presto oggetto di discussione e che metterà a dura prova il mercato del lavoro sul fronte turistico che ha delle esigenze particolari rispetto agli altri settori che prevedono un’occupazione prevalentemente annuale.