Il turismo sostenibile (o responsabile) nasce alla fine degli anni ’80. L’OMT lo definisce come una forma di turismo che”soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro”.
La definizione di sostenibile può andare di pari passo con quella di Ecoturismo, definito come “un turismo in aree naturali che deve contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali”.
Ma come si comporta un turista sostenibile?
In occasione del World Tourism Day, quest’anno dedicato al turismo sostenibile, il sito Volagratis.com ha stilato il decalogo del viaggiatore green. Vediamo cosa fa nel dettaglio questo tipo di turista.
- Riutilizza gli asciugamani per ridurre lo spreco d’acqua, d’energia e di detersivi.
- Non stampa i biglietti aerei per evitare lo spreco di carta.
- Limita gli spostamenti e di conseguenza le emissioni di CO2.
- Utilizza mezzi pubblici e bike sharing.
- Spegne luci e condizionatori quando lascia la camera dell’hotel per evitare sprechi.
- Supporta i produttori locali acquistando prodotti del commercio e artigianato lcoale.
- Preferisce piatti tipici e prodotti del luogo.
- Fa la raccolta differenziata informandosi prima sulle modalità.
- Sceglie strutture ricettive eco-friendly.
- Rispetta gli usi e i costumi del luogo.
Agli italiani piace la vacanza green, infatti, il 48% di noi adotta in vacanza azioni rispettose nei confronti dell’ambiente. Tra le mete green più gettonate in Italia emerge la Sardegna, riconosciuta dalla Commissione Europea come meta sostenibile per eccellenza; la Puglia, con i parchi nazionali del Gargano e Murge; il Trentino con le Dolomiti; la Sicilia con il Parco Naturale Regionale dell’Etna e infine Marche e Umbria con i Monti Sibillini.