L’inverno a cavallo del 2012 sembra essere stato, secondo le statistiche, uno delle stagioni invernali peggiori dal punto di vista ricettivo italiano negli ultimi dieci anni. A contribuire a questa situazione esiste la nota crisi economica e il meteo sfavorevole che non ha aiutato in alcun modo gli albergatori nelle grandi occasioni che si sono presentate durante la stagione.
Pessime performance nel periodo natalizio, settimane bianche in calo, contrazione delle vendite di skipass. La stagione invernale 2011-2012, per 6 operatori su 10, è da dimenticare. Non sono stati sufficienti neppure i week-end e la Pasqua a salvare i bilanci di impiantisti, albergatori e ristoratori delle località di montagna.
A mancare all’appello sono stati soprattutto gli italiani che hanno preferito località meno costose rispetto a quelle di montagna per andare in zone meno quotate. Altri invece hanno scelto di stare a casa e risparmiare in relazione ad una crisi economica che non smette a lasciare il BelPaese.
Oltre il 73% degli operatori dichiara una diminuzione dei connazionali. A pesare negativamente sull’inverno 2011-2012 è stata certamente la siccità. La mancanza di neve nel periodo più importante della stagione ha prodotto disdette, impianti desolatamente vuoti e presenze in forte calo.
Raggiunge addirittura il 68,6% la quota di albergatori che chiude la stagione invernale registrando una flessione economica non trascurabile. Solo il 3% degli alberghi dichiara performance positive. 6 operatori turistici su 10 dichiarano un contenimento della spesa da parte dei propri clienti che hanno ridotto la durata dei soggiorni.