La crisi economica globale sembra aver colpito anche la capitale, per quanto riguarda il territorio italiano, delle vacanze in montagna.
Nei mesi che vanno da dicembre a febbraio gli alberghi di Cortina non hanno quasi mai fatto il pienone di turisti come capitava fino al recente passato.
Sembra proprio che le famiglie, dinanzi ad un evidente incertezza sul futuro economico del paese, preferiscano tagliare qualche spesa e una vacanza in montagna è una delle prime.
La presenza turistica a Cortina durante la stagione invernale determina altresì le scelte degli albergatori che, per limitare i danni economici relativi alle mancate entrate di stagione, preferiscono chiudere la propria struttura ricettiva prima del previsto e rimanere chiusi durante i periodi in cui è prevista meno affluenza di turisti in città.
Il grido d’allarme lo ha lanciato Gherardo Manaigo, presidente degli albergatori di Cortina e titolare dell’hotel de la Poste: “La crisi è arrivata anche qui, le piste sono battute, si scia ovunque, ma l’incertezza sul futuro economico, fanno sì che le famiglie non si muovano. C’è paura per le nuove tasse e la prima cosa che nel budget familiare si taglia sono le ferie. Questa settimana di carnevale sarà positiva per il turismo, pensiamo di avere un’occupazione pari ai tre quarti della disponibilità. Ma non basterà una sola settimana, per rimettere in rotta un inverno negativo“.
In questa situazione precaria alcuni albergatori hanno deciso di lasciare il proprio hotel chiuso per il mese di marzo.
Ad essere penalizzati, oltre agli alberghi, sono anche gli addetti ai lavori delle piste da sci. Luca Caproni, direttore della storica Scuola sci e snowboard Cortina ha dichiarato: “Terminato il periodo di Natale e Capodanno, dopo le settimane di gennaio, con gli stranieri dell’Est, per le festività del culto ortodosso, c’è stato il crollo. A inizio febbraio, per noi maestri, possiamo stimare oltre il 70% in meno del solito“.